NEVE – Dopo il passaggio perturbato atteso nella giornata di Santa Lucia, con deboli nevicate fino in pianura tra basso Piemonte, bassa Lombardia, Emilia e localmente anche in Liguria, una seconda perturbazione si aprirà la strada attorno a metà settimana, giungendo ancora una volta dall’Atlantico. Si tratterà di un fronte perturbato più strutturato e dunque più intenso rispetto a quello di Santa Lucia, ma avremo temperature più miti e dunque minor possibilità di rivedere la neve in pianura.
Le perturbazioni atlantiche portatrici di aria mite ed umidità, andranno a provocare inoltre un surriscaldamento in quota, facendo salire lo zero termico fino ad oltre 1500m sulla Liguria. Solamente sulla Valpadana occidentale, uno spesso “cuscinetto di aria fredda” riuscirà a rimanere incastonato al suolo, favorendo probabilmente nevicate fino in pianura tra Cunesee, Astigiano, Alessandrino e forse anche fino alle porte di Torino. Maltempo e neve che rischiano di persistere anche per diverse ore sull’angolo del Nord-Ovest. Sulla Lombardia sarà invece pioggia, con nevicate a bassa quota solo sulle Alpi.
La Liguria potrebbe invece essere minacciata da un nuovo episodio di gelicidio, specialmente nelle valli interne di Savona e Genova, così come in Val Tanaro (Piemonte). Si teme infatti la possibilità di pioggia con temperature sottozero, in grado di provocare la formazione di ghiaccio (o cosiddetto “vetrone”), un serio pericolo per gli automobilisti. Prestare massima attenzione.
Quali differenze rispetto alla NEVICATA di SANTA LUCIA? Sicuramente ci saranno temperature più miti, ma anche precipitazioni più significative e persistenti. Dove le temperature lo consentiranno, specie in Piemonte, le nevicate potrebbero spingersi sino in pianura con accumuli più corposi. Poche le chance invece per l’Appennino, che si ritroverebbe con una quota neve alle stelle, anche oltre i 1700-1800m. Per ulteriori approfondimenti seguici su www.meteoreporter24.it