L’ANTICICLONE di NATALE è arrivato sull’Italia nelle scorse ore e ci terrà compagnia per questa prima fase delle Festività Natalizie, almeno fino a Santo Stefano. I suoi principali effetti negativi, se così possiamo definirli, si stanno facendo notare sulle aree alpine, dove la scorsa notte si sono toccati valori di 10°C sulle Alpi Occidentali a quota 2000m. Una temperature decisamente più consona al mese di Giugno o addirittura inizio Luglio. In pianura invece regnano le nebbie con un clima più rigido ed umido, specialmente sulla Val Padana e valli interne del Centro Italia.
Una situazione che non sarà destinata a cambiare almeno per tutta la Settimana di Natale. In alcune zone però, come tra Liguria e Toscana, si formeranno anche le cosiddette nubi basse marittimo-costiere (maccaja), in grado di dar luogo a piovaschi o locali rovesci tra la Riviera di Levante e l’alta Toscana. Temperature miti e tassi d’umidità su valori molto elevati. Un Natale dunque che ricorda quello del lontano 1984 quando le temperature balzarono su valori praticamente estivi su quasi tutta l’Italia, prima dell’arrivo del terribile gelo di Gennaio 1985 proprio attorno all’Epifania.
Sarà dunque un “caldo Natale” con temperature generalmente sopra le medie e con picchi molto significativi anche al Centro-Sud, dove si potrebbe toccare facilmente i 25°C proprio tra la Vigilia di Natale e Santo Stefano. Un caldo praticamente quasi estivo, tipico del mese di Giugno. Qualcosa potrebbe iniziare a muovers invece negli ultimi giorni dell’anno, in vista del Capodanno, con un’irruzione di aria gelida proveniente dal Polo Nord diretta proprio verso l’Italia. Ma di questo ne riparleremo nei prossimi giorni.
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