CAPODANNO 2022 in LIGURIA: anticiclone africano e rischio “CALIGO” lungo le coste

Pubblicato il 25 Dicembre 2021 alle 3:47

Resta tutto confermato sull’arrivo di un bolla di aria molto calda proveniente dal Nord Africa tra il 28-29 Dicembre ed i primi giorni di GENNAIO 2022, con l’ingresso in grande spolvero dell’ANTICICLONE AFRICANO. Tutta l’ITALIA, ma specialmente le regioni tirreniche e del Nord-Ovest, saranno investite correnti molto miti in quota (fino a 12-14°C a 1500m di quota), temperature addirittura di oltre 10°C sopra le medie stagionali del periodo.

In alcune regioni come sulla VALPADANA non mancheranno le FITTE NEBBIE con clima più rigido nei bassi strati ed in pianura e gran caldo in montagna. Ma il COLPO di SCENA potrebbe esserci anche in LIGURIA, con la possibilità di formazione del cosiddetto “CALIGO“, quella fitta nebbia proveniente dal mare fino a ridosso delle aree costiere. Al momento pare un’ipotesi piuttosto di bassa attendibilità, mentre sussistono maggiori possibilità per la presenza di una fitta maccaja a ridosso dei rilievi costieri. Se questa previsione sarà confermata, prepariamoci a giornata uggiose in costa e molto fresche, mentre caldo fuori stagione sarà regalato alle aree interne di collina e montagna.

I liguri non sono abituati alla nebbia. Capita così raramente che non sanno come comportarsi. Le navi si cercano tutta la notte con le loro sirene. La gente si confonde nei vicoli sotto casa. Non si sa nemmeno come chiamarla: “macaia”, “caligo” o “gaigo”? Vediamo di capirne di più.

La “Caligo” dal lat. caligo (-gĭnis), si verifica di solito durante la primavera (ma non viene escluso anche in un periodo invernale) per la concomitanza di condizioni molto particolari, come un anticiclone abbastanza forte, un mare ancora freddo e un debole vento da sud che viaggia al pelo della superficie dell’acqua e spinge la nebbia sulla costa.
Il risultato è un banco di nebbia a pochi metri d’altezza, mentre dalle alture si assiste allo spettacolo del “mare di nubi” sottostante.

La “Macaia” di probabile origine greca (da malakia, languore, o dal latino malacia, bonaccia di mare) ha la stessa genesi e gli stessi effetti della Caligo. Infatti è entrata a far parte della cultura e della letteratura, ne hanno parlato Fabrizio De André, Paolo Conte e Bruno Morchio.
Se volessimo trovare una distinzione, si potrebbe dire che la caligo è più mattutina e la macaia serale, oppure che questa è più frequente nella stagione calda, mentre la caligo arriva a prima primavera, quando fa ancora freddo. Ma sono solo ipotesi: ogni ligure ha la sua macaia e la sua caligo.

Il “Gaigo”, invece è la nebbia che, come una tovaglia viene ad adagiarsi sulle dorsali appenniniche centro-occidentali della regione, da ponente a levante, dalla val Bormida, alla valle dell’Erro, la val d’Orba, alla valle Stura e Scrivia e Trebbia. È il fenomeno esattamente opposto alla macaia e alla caligo: è causata dal vento da nord e dall’umidità proveniente dalla Pianura Padana che, per un effetto chiamato “Stau” (le correnti d’aria cariche di umidità che si condensano seguendo i rilievi appenninici), provoca una copertura nuvolosa sul versante padano e l’effetto di una “tovaglia” sui versanti liguri.

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