FUNGHI PORCINI, l’ultima chance con NOVEMBRE: ecco la “MAPPA FUNGINA” per la LIGURIA!

Pubblicato il 7 Novembre 2020 alle 10:43

Dopo la scarsa “bollata di porcini” che si è presentata in Ottobre in Liguria, si spera nell’ultima chance con l’arrivo di Novembre, dopo le piogge abbondanti che hanno interessato la Riviera Ligure attorno al 24-26 Ottobre. Il clima mite inoltre potrebbe favorire una buona crescita proprio fra pochi giorni: ma QUANDO e soprattutto DOVE potremo trovare qualche porcino?

Secondo gli esperti le prime crescite potrebbero arrivare attorno al 10-11 Novembre, ad iniziare dai boschi prossimi alla costa ligure (sugherete e boschi di quercia e brugo) ad una quota compresa tra i 100 metri ed i 400 metri. Dopo circa due-tre giorni le crescite inizieranno ad interessare tutto il comprensorio dai castagneti (500-800 metri) alle faggete (dagli 800 metri ai 1400 metri). E dando uno sguardo alle previsioni meteo, il clima potrebbe regalarci addirittura un periodo climatico molto mite, con scarsa ventilazione ed una buona umidità nelle ore notturne, probabilmente fino ad oltre la metà del mese.

Sono infatti le TEMPERATURE particolarmente miti degli ultimi giorni (Estate di San Martino) a far ben sperare per una buona crescita, probabilmente la più produttiva della stagione per alcune aree della Liguria.

METEO-MICO PREVISIONI (mappa aggiornata al 5 Novembre) Le carte della micocrescita pubblicate in foto cercano di stimare la consistenza della fruttificazione dei funghi simbionti dei boschi italiani a livello probabilistico e sono dunque da intendere a scopo puramente indicativo (fonte www.meteofunghi.it)

La mappa della fruttificazione fungina dimostra ancora una volta una buona probabilità di crescita su parte del Savonese, Genovesato e Riviera di Levante specialmente nei boschi del primo e medio entroterra. Più si sale di quota verso l’Appennino, maggiore sarà la probabilità di ritrovarsi in boschi non ottimamente pronti ad una nuova fruttificazione. Forse per le ALPI e l’APPENNINO oltre i 1200-1400 metri, la stagione potrebbe essersi chiusa già in largo anticipo rispetto agli scorsi anni. Situazione sfavorevole al momento per l’alta Val d’Aveto, l’alta Val Bormida così come gran parte dell’Imperiese, soggetto negli ultimi giorni ad un rinforzo dei venti di grecale che potrebbero aver seccato il primo strato di terreno. Attenzione al colore “giallo” in provincia di Savona, che potrebbe tramutarsi in “arancione” nei prossimi giorni, attorno al 10-11 Novembre, con l’attesa “bollata fungina”, forse la più importante della stagione.

Prime crescite sono già in atto nel Finalese, alle spalle di Varigotti e Noli, così come sulle alture di Feglino e Calice Ligure ed a macchia di leopardo in alcuni boschi della bassa Val Bormida. I migliori fungaioli trovano già i primi “boletus aereus” anche sulla piana ingauna, nella zona di Cisano, Bastia, Villanova d’Albenga in boschi di brugo, sughero e quercia. L’annata potrebbe continuare ad essere molto produttiva per il basso Sassellese al confine con l’Alessandrino, così come tra Celle Ligure ed Arenzano (ma solo sotto gli 800-900 metri). Terreno favorevole anche in Valle Stura e Scrivia, così come su gran parte del Levante Ligure (sempre sotto gli 800-900 metri).

IL PORCINO NOSTRANO (boletus Aereus)

La prima varietà di funghi porcini che vi proponiamo è la Boletus Aereus, o meglio noto porcino nero o bronzino. Si tratta della tipologia più pregiata. È un fungo facilmente riconoscibile, molto compatto e robusto. Si differenzia dal classico porcino per il colore del cappello, molto scuro, quasi nero per l’appunto. il porcino nero predilige boschi di latifoglie (specialmente sugherete, querce e brugo) e cresce anche su terreni sabbiosi. E riconosciuto come di qualità superiore ai funghi della Val Bormida, con un prezzo molto variabile dai 15 euro ai 40 euro al chilogrammo.

IL SANGUINO (Lactarius deliciosus)

Sono già in atto inoltre le crescite di altre specie fungine particolarmente apprezzate in Liguria, come il SANGUINO. Il Lactarius deliciosus è un fungo dall’elevato pregio alimentare; negli ultimi tempi si sta diffondendo anche nei ristoranti, anche se non ha ancora raggiunto una popolarità al pari di porcini e finferli.

Nasce prevalentemente in sugherete, pinete, boschi querce e brugo.

 

 

 

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