Ormai appare piuttosto consolidata, nelle simulazioni modellistiche, la tendenza a fase anticiclonica su buona parte dell’Europa e anche sull’Italia, tra la fine di ottobre e la prima settimana di novembre. Il modello europeo, più degli altri, scarta in maniera definitiva l’ipotesi, pur computata qualche giorno fa, di una possibile circolazione a componente più fredda orientale per gli inizi di novembre, in particolare per le regioni centro meridionali. In coincidenza con una significativa impennata degli indici teleconnettivi AO e NAO, entrambi verso territorio moderatamente positivo e provenienti da una fase negativa, la tensione atlantica, ossia l’incremento della westerlies, si farà via via più decisa, impedendo, per qualche fase, cavi d’onda subpolari verso l’Europa centro-occidentale, come è accorso per gran parte di ottobre. Piuttosto, verso l’Europa centro-settentrionale, andrà prendendo via via piede un’alta pressione a prevalente componente oceanica, la quale occuperà dapprima il Mediterraneo centro-occidentale, poi gran parte dell’Europa Centrale fino a porre i massimi tra la Francia centro-meridionale, i settori elvetici, la Germania meridionale e il Nord Italia, proprio nei giorni tra Ognissanti e Commemorazione dei defunti.
Si tratterà di un’alta pressione ben strutturata a tutte le quote, con valori geo-potenziali fino a 588 dam intorno ai 5000 metri, e valori barici al suolo mediamente compresi tra 1020 e 1022 hpa tra il Centro Europa e il Mediterraneo centro-occidentale, Italia compresa. Insomma condizioni di prevalente stabilità tra gli ultimi due giorni di ottobre e per gran parte della prima settimana di novembre, almeno fino al 5/6 del mese. Al più, come d’altronde e poi consuetudine nelle formazioni anticicloniche autunnali-invernali, potranno aversi dei disturbi legati all’umidità nei bassi strati, disturbi sotto forma di nubi basse localmente presenti su alcuni settori costieri e su altri appenninici o alpini, talora associate a foschie o a locali nebbie; non è escluso anche qualche debole piovasco, sempre originato da nubi basse localizzate, in particolare sulla Liguria centrale, occasionalmente sui settori alpini, specie versanti esteri, e occasionalmente anche sulle estreme aree ioniche meridionali, qui per una maggiore influenza di una circolazione più fresca e instabile sulla Grecia.
Relativamente alle temperature, come prospettato anche dal quadro termico in allegato, atteso per i giorni tra l’1 e il 2 novembre, esse saranno tutte in aumento e in gran parte sopra la media sul territorio nazionale, fino a 8-10°C in più sul Nord Italia e sui settori Alpini, 4/7°C in più sulle aree centro-settentrionali, 2/4°C in più al Centro e sul Centro Nord Sardegna, fino a 1/2°C in più sulla Sicilia e sul Sud della Sardegna. Solo sulle aree meridionali, le temperature sono previste più o meno conservarsi nella media o localmente anche un po’ sotto la media, per una maggiore prevalenza di una circolazione fresca orientale, indotta da una bassa pressione semi-stazionaria in prossimità della Grecia.